Martina Stella interpreta Claretta su RAI 1

La lunga notte di Giacomo Campiotti andrà in onda su RAI 1 dal 28 gennaio prossimo. Martina Stella vestirà i panni di Claretta Petacci

La Lunga Notte con Martina Stella nei panni di Claretta Petacci
La Lunga Notte con Martina Stella nei panni di Claretta Petacci

La lunga notte è la nuova serie in sei episodi è interpretata da Alessio Boni, Duccio Camerini, Ana Caterina Morariu, Aurora Ruffino, Flavio Parenti, Marco Foschi, Lucrezia Guidone, Luigi Diberti e Giuseppe Antignati e Martina Stella nei panni di Claretta Petacci. La regia è di Giacomo Campiotti. Si tratta di una coproduzione Rai Fiction – Èliseo entertainment prodotta da Luca Barbareschi sceneggiata da Franco Bernini, Bernardo Pellegrini, con la consulenza alla sceneggiatura dello stesso regista e la consulenza storica di Pasquale Chessa.

La Lunga Notte narra le tre settimane precedenti la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 in cui si svolse l’ultima riunione del Gran Consiglio, organo supremo presieduto da Benito Mussolini, che sancì la fine del regime fascista. La notte in cui un tormentato Dino Grandi, Presidente della Camera dei fasci, decise di opporsi alle scelte di Mussolini in maniera legittima, convocando il Gran Consiglio, per rimettere il Paese nelle mani dei Savoia.

Accanto alle sue vicende, quelle della famiglia Reale, di Edda e Galeazzo Ciano, di Claretta Petacci e tanti altri combattuti dalla paura e l’ambizione al potere.

Gene Gnocchi e la maiala di Claretta Petacci

Non vogliamo neanche commentarlo, l’intervento di Gene Gnocchi su La 7. Sarebbe troppo facile. Non lo insultiamo, Gene Gnocchi, perché scenderemmo al suo livello. Sembra che i decenni siano passati inutilmente, che l’odio verso una innocente trucidata ed esposta,  effettivamente come un maiale in macelleria, sia ancora intatto malgrado siano crollate tante mura. Capiamo che tutti abbiamo famiglia, che bisogna lavorare, che i comici televisivi di parte siano tanti, che la prostituzione ideologica è indispensabile per lavorare in TV, ma c’è un limite a tutto! Vi proponiamo il pezzo come registrato, non c’è bisogno di aggiungere altro!

Vittorio Sgarbi su Claretta: fu femminicidio!

Raccogliamo anche l’opinione lucida e acuta di Sgarbi sulla triste fine di Claretta Petacci. Da “Il Giornale”:

La giornata di ieri, a Lenno, è stata meravigliosa; sotto una luce perfetta che faceva splendere le ville di Balbiano e di Balbianello, Villa Carlotta in vista di Villa Gallarati Scotti a Bellagio, l’isola Comacina. Salendo fino alla chiesa di Sant’Abbondio a Giulino di Mezzegra, la veduta del lago ci fa conoscere il punto di vista di Dio, che qui ha impedito agli uomini di alterare la bellezza del creato.

Ma poco più sotto la violenza ha prevalso, macchiando la lotta di liberazione dell’inutile assassinio di Mussolini e Claretta Petacci, il 28 aprile del 1945. La targa dell’Anpi rivendica il crimine come un atto eroico: «La Resistenza pose così fine al regime fascista». E quali responsabilità aveva la Petacci? Essere stata fino all’ultimo vicina a Mussolini? Oggi che si celebra e si difende in ogni modo la donna, perché nessuna pietà verso questa innocente barbaramente uccisa? Un caso palese di femminicidio, aggravato da un cieco desiderio di vendetta. Perché neanche una parola della Boldrina sulla Petacci? E, davanti a una violenza così ingiusta, non sia tanto improvvido il sindaco locale (non Landriscina) da dedicare la piazza del delitto ai partigiani tremezzini. Prevalgano nei luoghi della bellezza la pietà e l’oblio.

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/femminicidio-claretta-petacci-1467681.html

http://www.liberoquotidiano.it/news/sfoglio/13284283/vittorio-sgarbi-claretta-petacci-uccisa-senza-pieta-boldrini-tace-femminicidio-.html

 

 

 

Morto il partigiano ‘Arturo’. Trasportò il corpo di Mussolini e della Petacci a piazzale Loreto

E’ morto a 94 anni Giacomo Bruni, nome di battaglia ‘Arturo, l’ultimo del gruppo di partigiani dell’Oltrepò Pavese che alla fine della Seconda guerra mondiale si recò a Dongo dove vennero uccisi Benito Mussolini, la sua amante Claretta Petacci e altri gerarchi fascisti. Fu proprio il Bruni a giudare il camion che da Dongo, trasportò a Milano, a piazzale Loreto, i cadaveri di Mussolini e della Petacci.

In una intervista di qualche anno fa il Bruni raccontò: “Fu il mio comandante Ciro (Carlo Barbieri) a scegliermi per la missione. Il colonnello Valerio e Landini (capo del servizio di controspionaggio delle formazioni garibaldine dell’Oltrepò) viaggiavano in auto, io ero al volante di un Fiat 634”. Arrivati in piazzale Loreto: “la gente voleva fare scempio dei cadaveri, ricordo una vecchietta che sputò addosso al duce. Quando appesero i corpi al distributore, io me n’ero già andato”.

Venduta all’asta l’auto di Claretta Petacci

L’Alfa Romeo 6C 2500 Berlinetta del 1939 appartenuta a Benito Mussolini che ne aveva fatto dono all’amante Claretta Petacci è salita alla ribalta della cronaca. Questo esemplare unico di Alfa Romeo, dopo essere stato dimenticato per circa 21 anni in un fienile in America ed aver effettuato diversi passaggi di proprietà nel corso dei decenni, grazie al nome del primo proprietario, è stata battuta all’asta, pochi giorni fa, a Parigi per l’incredibile cifra di 2 milioni di Euro.

auto Claretta Petacci

Appare e riappare il fantasma di Claretta!

Claretta Petacci, anima inquieta, perseguita le coscienza grigie. Non crediamo ai fantasmi e pensiamo che i tentativi di rilevarli con dispositivi tecnologici sconfinino nel ridicolo. Però, la scuola psicoanalitica, insegna che, molto spesso, alla base di credenze e manifestazioni dell’animo umano, fossero pure delle fantasiose bugie, ci siano dei significati profondi.

Questa Italia, ipocrita, tanto buonista con alcune categorie borderline, stenta a “digerire” l’assassinio di Claretta. Cerca di rimuoverlo ma poi ritorna alla ribalta in forma metafisica.

Autoritratto di Claretta Petacci?

Possibile autoritratto di Claretta Petacci

Riceviamo dal sig. Antonio Grosso la foto di un quadro di sua proprietà e dell’ingrandimento della firma dell’autore dello stesso. Una quarantina di anni fa, un esperto d’arte, incaricato dal padre del sig. Grosso, attribuì il dipinto a Claretta dichiarando che si trattava di un “autoritratto di Claretta Petacci in età giovanile”.

Come è noto Claretta Petacci si dilettava di pittura e la sua prima e probabilmente unica personale si tenne nella Sala dei cultori d’Arte a Roma. La presentazione del catalogo fu affidata al critico Piero Scarpa.

Facciamo appello ai nostri visitatori e a tutti quelli che possono aiutarci magari confrontando le firme per stabilire con certezza la paternità dell’opera ritratta nelle foto che seguono. E’ benvenuto qualsiasi commento e interpretazione del dipinto.

Presunto autoritratto di Claretta Petacci

Ingrandimento della firma sul dipinto